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Andrea
MATTEUCCI
Date of arrest: June 26, 1995
1980 - 1995 - Il mostro di Aosta
Ha sicuramente ucciso tre prostitute ed un gay, ma è
sospettato della sparizione di alcune prostitute in Puglia.
Modus Opernadi: accoltellamento, combustione del
cadavere.
ANDREA MATTEUCCI (detto il "mostro
di Aosta"), artigiano, tra il 1980 e il'95 uccide 3 prostitute e un
omosessuale bruciandone i corpi in un bidone.
Serial killer
Aosta: Matteucci condannato a 28 anni
(ANSA)
AOSTA, 16 APR
1996
La
Corte d' Assise di Aosta ha condannato a 28 anni di carcere, all'
interdizione perpetua dai pubblici uffici, all' interdizione dalla
patria potestà per la durata della pena e a tre anni di casa di cura,
Andrea Matteucci, di 34 anni, scalpellino, considerato il serial killer
di Aosta dopo che si era autoaccusato di aver ucciso un omosessuale e
tre prostitute.
Il pm Pasquale Longarini aveva
chiesto un ergastolo e 18 anni di carcere per l' omicidio di Domenico
Raso nel 1980, per il quale la parte civile aveva chiesto un indennizzo
di 640 milioni di lire. Matteucci è stato giudicato colpevole di un
solo delitto, quello dell' albanese Albana Dakovi e del tentato omicidio
di Lucy Omon, un' altra prostituta sfuggita poi all'uomo.
Andrea Matteucci, nel giugno
dello scorso anno, si era autoaccusato di aver ucciso, oltre che Raso,
tre prostitute: la torinese Daniela Zago (1992); la nigeriana Clara
Omarei Bee (1994); l' albanese Albana Dakovi nel giugno 1995.
La Corte, composta dal presidente Domenico Cuzzola, dal giudice a latere Maria
Grazia Damonte e da sei giurate popolari, dopo oltre otto ore di camera
di consiglio e poco dopo la mezzanotte, ha in parte accolto la tesi
difensiva dell' avv. Ada Lizzio che ha definito Matteucci un mitomane e
ha sostenuto che «il castello accusatorio si basava solo sulle
dichiarazioni di Matteucci ma che non aveva alcun riscontro oggettivo».
Andrea Matteucci
(Torino, 24 aprile 1962) è un criminale e serial killer italiano.
Biografia
Nasce a Torino, suo padre era un operaio con
precedenti penali per furto e ricettazione ma non fa in tempo a
conoscerlo perché lascia la famiglia lo stesso anno in cui nasce Andrea.
Sua madre, Maria Pandiscia si prostituisce in casa e dato che non
riuscirebbe a lavorare con un bambino nella stessa casa lascia Andrea in
affidamanto alla sorella. Così Andrea va a vivere a Foggia dalla zia
Lina, dove rimane fino a 5 anni.
A quest' età la madre lo va a prendere a Foggia e lo
porta ad Aosta. Arrivato ad Aosta viene portato dalla madre in un
istituto religioso dove vive fino ai 9 anni, poi va in un altro collegio.
Quando fa le elementari al collegio torna a casa tutte le sere, ma a
casa è trattato male da suo madre che lo definisce "coniglio" "cagone" e
gli continua a dire che è uguale a suo padre. Inoltre la madre si vanta
di aver ucciso due sue clienti, uno con la pistola perché aveva parlato
male di lei e uno dice di averlo evirato perché non voleva pagarla, si
vanta anche di aver impiccato il cane della vicina perché le stava
antipatica. Inoltre secondo la madre Andrea avrebbe provocato la morte
della nonna che secondo lei imbottiva di pastiglie e prendeva a pugni in
testa e aveva allucinazioni in cui vedeva i morti, sia di notte che di
giorno.
A 13 anni Andrea ruba con un amico una bicicletta, ma
la paura di esser scoperrto e portato via dai carabinieri, cambia la
biciletta rubata con quella dell'amico, ma il patrigno lo vede e lo
riempie di botte. Il patrigno urla in tutto quartiere che è un ladro e
ad Andrea incomincia ad avere l'isitinto di uccidere. A 14 anni tenta di
rapinare la macelleria dove lavorava, ma una settimana dopo si
autodenuncia e si costituisce.
Dai 14 ai 18 anni rimane in comunità. A 18 anni va a
lavorare come meccanico a Quart, ma a casa la madre continua a
insultarlo e ritorna a galla il suo istinto di uccidere, così la sera
del 30 aprile 1980 esce e va uccidere il primo che incontra.
L'omicidio del 30 aprile
1980
Uscito da casa, la sera del 30 aprile 1980 incontra
il commerciante omosessuale Domenico Raso all'arco d'Augusto, a Domenico
piace Andrea e gli chiede se vuol far l'amore con lui dietro il
monumento dove nessuno li vede, Andrea accetta ma appena è dietro lo
colpisce con un pugno nel naso, lo afferra per i capelli, prende un
coltello da boy scout che sfila dalla cintura e glielo pianta nella
schiena dove si incastra tra le due vertebre, cerrca di sfilare il
coltello ma non riesce e cerca di andarsene, fa pochi passi ma l'uomo
torna a gridare molto forte, lui torna indietro sotto il monumento
romano e ricomincia a colpire l'uomo al petto e alla schiena e si ferma
solo quando l'uomo gli dice le sue ultime parole. Così Andrea smette di
colpirlo e si allontana dal monumento e getta il coltello nel primo
cassonetto che trova.
Il ritorno alla vita
normale
Andrea non viene scoperto ma è sconvolto da quello
che ha fatto, dopo aver letto che l'uomo aveva due figli, incomincia a
fare incubi sull'uomo che ha ucciso, nel frattempo arriva la cartolina
per il servizio militare e parte. Fa domanda per entrare nella Folgore a
Livorno. Va in ferma tutto l'anno come barelliere fino a congedarsi col
grado di caporalmaggiore. Ad Andrea piaceva fare il militare, tanto che
al momento del congedo pensa di firmare la ferma prolungata e rimanere
in servizio, ma esita, poi lascia perdere ma quando ci ripensa oramai è
troppo tardi ed è stato congedato.
Al ritorno dal servizio militare conosce ad Aosta una
ragazza e nel 1983 i due si sposano e vanno a vivere prima a Saint
Pierre, poi a Sarre e infine a Villeneuve, tutti paesi non molto lontano
da Aosta dove abitava la madre. Lui intanto trova lavoro come commesso
in un negozio di alimentari. Nel 1987 ha un primo figlio, la sua vita
scorre felice.
Il ritorno della rabbia
Andrea lascia il lavoro come commesso e si mette a
fare lo scalpellino, prima sotto varie ditte e poi in proprio in un
laboratorio ad Arvier, ma il suo lavoro va sempre peggio e litiga sempre
piú frequentmente con la moglie e sempre più spesso accade che uno
abbandona la casa per poi tornare.
L'omicidio del 1992
Una sera del 1992 incontra la prostituta torinese
Daniela Zago a Brissogne a bordo del suo furgoncino, lui si ferma e la
ragazza accetta di salire con lui, si apprtano e cominciano a far
l'amore, ma lui è troppo arrabbiato e la ragazza le mette fretta e
quando capisce che sta perdendo tempo insiste perché la riaccompagni
dove l'ha trovata, lui vorrebbe parlare ma la ragazza non ne ha voglia e
ha fretta, allora la riaccompagna sul suo posto sulla strada. Ma poco
dopo torna indietro e le chiede di riprovarci con lui, la carica in
macchina e le chiede se ha figli. Daniela risponde di no e le punta la
pistola alla nuca e le spara, ma non è morta è solo ferita e
terrorizzata. Daniela lo implora di accompagnarla all'ospedale, lui dice
che lo farà, la porta in un posto isolato, finge di aiutarla ad uscire
dalla machina ma poi le spara alla testa e Daniela muore sul colpo. Le
porta via i gioielli con l'intenzione di regalarli alla moglie e sente
di aver ucciso una persona che non si meritava di vivere. Poi sepellisce
il corpo, ma dopo un mese lo diseppelisce, lo fa a pezzi con un coltello,
lo mette dentro un bidone e gli dà fuoco, ma il fuoco non prende così
buca la lamiera del bidone per facilitare la combustione e dopo otto ore
del cadavere non resta altro che cenere che Andrea disperde in una
discarica.
L'omicidio del 1994
Nel 1994 va a Chambave e trova una prostituta
nigeriana, Clara Omoregbee che gli piace. Lui la porta ad Arnad I due
hanno un rapporto sessuale completo ma Andrea non è soddifatto, i due
litigano, lei comincia ad urlare, la colpisce con un pugno, poi tira
fuori una pistola e le spara due colpi di cui uno mortale alla testa.
Aspetta un'ora e ha un rapporto sessuale con il corpo della ragazza.
Torna a casa con il suo Ape e trascina il corpo in cucina, prende un
coltello e le taglia la testa, gambe e braccia e va ad Arvier con il
corpo sezionato e lo butta nel bidone usato due anni prima e gli dà
fuoco. Dopo sei ore le ceneri vengono portate a casa e nascoste per una
notte, il giorno dopo va a Villeneuve dove butta le ceneri dal ponte
sulla Dora Baltea.
Il tentato omicidio del
1994
Il 10 settembre 1994 mentre è a caccia di prostitute
vede a Nus vede la prostituta nigeriana Lucy Omon, la convince a salire
e a seguirlo fino a casa, i due hanno un rapporto sessuale completo e
poi Andrea promtte di riaccompagnarla a Nus. Mentre sono in macchina
Andrea si dirige ad Arvier e non a Nus nel solito piazzale del suo
vecchio laboratorio da scalpelinoin in Rue de Rolland, dove c'è il
bidone. Lucy è sorpresa e cominicia a spaventarsi, Andrea tenta di
soffocarla con un cuscino che ha in macchina, ma non riesce, lei si
divncola, allora prova a soffocarla con uno straccio, ma non riesce di
nuovo. Lucy riesce ad aprire la macchina e a scappare.
L'omicidio del 1995
Nel frattempo alla fine del 1994 si mette con una
ragazza, Anna ma la rabbia è sempre presente. Nell'aprile del 1995 viene
processato per furto d'auto,usufruendo dei benefici di legge, con l'
obbligo di non muoversi al di fuori del perimetro tra Arvier e Aosta,
con l'obbligo di firma nella caserma di Pont Saint Martin. Il 12 maggio
1995 torna ad uccidere, trova la prostituta albanese Albana Dakovi,
contratta, lei accetta e lo segue in una stradina isolata dove i due
hanno un rapporto sessuale nel furgone, Andrea la paga e poi la riporta
sul luogo di lavoro. Ma alle 18 lui ritorna da Albana che ch gli è
simpatica, che si è trovato bene con lei e che vorrebbe un altro
rapporto. Albana sale di nuovo con Andrea e i due si appartano di nuovo
ad Arnad, questa volta Andrea le dice che vuole parlare, lei comincia ad
avere fretta, ad arrabbiarsi e vuole essere riportata indietro, ma
Andrea non vuole farlo, lei comincia ad urlare, lui le tira uno schiaffo,
la spinge fuori dal furgone e la colpisce alla testa con una chiave
inglese. Albana, ormai tramortita, cerca di difendersi, ma non riesce,
prende un coltello e la colpisce cinque volte e le taglia la gola. Poi
mette il cadavere con il suo furgone Iveco Daily, va a fare il pieno di
benzina con il corpo nel furgone, poi si reca in caserma a Pont Saint
Martin con il corpo della ragazza per firmare il registro. Il cadavere
verrà bruciato, come quelli precedeni.
La cattura
Il protettore dell'ultima prostituta uccisa, Albana,
invia una lettera anonima alla caserma di Pont Saint Martin dove ha
visto caricare Albana nel furgone Iveco Daily di Andrea. Il 26 giugno
1995 Andrea viene arrestato e messo in camera di sicurezza, inizialmente
dice di aver visto Albana la sera della scomparsa, ma smetisce di averla
uccisa. Poi il giorno dopo viene di nuovo interrogato e dice che è
responsabile della morte di Albana, ma invontariamente. Dalle
contraddizioni salta fuori prima l'omicidio del 1980 e poi dopo Andrea
confessa tutti i suoi omicidi.
Il processo e la
condanna
Viene considerata persona socialmente pericolosa con
un vizio parziale di mente che soffre di disturbi psichici, viene
condannato il 16 aprile 1996 a 28 anni di carcere e a 3 anni di OPG
dalla Corte d'Assise di Aosta dopo 3 ore di requisitoria, mentre la
richiesta del pm dell'ergastolo e di 13 anni di carcere non venne
accolta. Matteucci uscirà dal carcere nel 2027 a 65 anni d'età.
Omicidi di Andrea
Matteucci
Domenico Raso, commerciante omosessuale ucciso ad
Aosta nel 1980
Daniela Zago, prostituta italiana uccisa a
Brissogne nel 1992
Albana Dakovi, prostituta albanese uccisa a Arvier
nel 1994
Clara Omoregbee, prostituta nigeriana uccisa ad
Arnad nel 1995
Inoltre tentato omicidio della prostituta nigeriana
Lucy Omon nel 1994.